Il senso di malattia, sofferenza e speranza. Medico, infermiere e paziente dialogano
Venerdì 8 marzo alle ore 21 incontro pubblico all’ospedale Manzoni
Più di mille visitatori alla mostra sulla figura di Takashi Paolo Nagai
Sta suscitando particolare interesse la mostra “Paolo Takashi Nagai. Annuncio da Nagasaki” allestita presso l’ospedale di via Eremo a Lecco per iniziativa di un gruppo di operatori della sanità con il supporto di Centro Culturale Alessandro Manzoni e Compagnia delle Opere Lecco Sondrio. Nei primi tre giorni d’apertura l’hanno visitata oltre 500 persone, mentre da qui a sabato 9 marzo sono attese numerose classi scolastiche ed altri gruppi per un totale di circa 500 prenotazioni.
Il prossimo appuntamento è con il secondo incontro collegato alla mostra, in programma venerdì prossimo 8 marzo alle ore 21 nell’aula Magna del Manzoni (Piano -1, ingresso libero). A confrontarsi attorno a due interrogativi posti dallo stesso Nagai (“Per che cosa ho vissuto sino a oggi? E per che cosa vivrò d’ora in poi”) saranno l’infermiere Alessandro Negri e il medico Antonio Ardizzoia – professionalmente impegnati sulla prima linea del male, della sofferenza e insieme della speranza – oltre che Alberto Riva, farmacista, qui a testimoniare la propria esperienza di paziente chiamato a misurarsi con una grave malattia e con tutte le sue conseguenze nelle normali vicende quotidiane. Sarà un dialogo sul significato del dolore, della paura e del desiderio di guarigione, dunque della vita e finanche della morte.
A testimonianza dell’interesse per l’iniziativa va anche segnalato che poco meno di duecento persone – venerdì scorso – hanno affollato l’Aula magna dell’ospedale Manzoni per ascoltare la curatrice della mostra Paola Marenco e approfondire la conoscenza di Paolo Takashi Nagai.
Nagai è il medico giapponese che, nella Nagasaki colpita dalla bomba atomica (agosto 1945), ha condiviso con i concittadini l‘epocale dramma di distruzione, morte e malattia ridando speranza a tutto un popolo. Una testimonianza, quella di Nagai, cresciuta dentro il lungo periodo di conversione dallo scintoismo e dall’ateismo al cattolicesimo, religione ultra minoritaria nel Paese del sol levante. All’inaugurazione della mostra hanno partecipato anche Alessandra Grappiolo, direttore sanitario dell’Asst Lecco; il consigliere regionale Giacomo Zamperini; il sindaco Mauro Gattinoni; Fabio Fedeli, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Lecco; numerosi medici e operatori sanitari non solo del Manzoni ma pure tanti lecchesi interessati dalla figura di Nagai.
Presentata all’edizione del Meeting di Rimini del 2019, la mostra è già stata riproposta in decine e decine di città italiane, riscuotendo un inatteso successo. Nelle prossime settimane sarà allestita a Lugano presso il campus dell’Università della Svizzera italiana.
A Lecco la mostra (allestita al Piano -1 dell’ospedale Manzoni – via Eremo) è aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30 fino a sabato 9 marzo.
Le visite guidate possono essere prenotate scrivendo a segreteriamostranagai.lecco@gmail.com.