“Dove tu siedi, o fior gentile, e quasi / I danni altrui commiserando, al cielo / Di dolcissimo odor mandi un profumo”. La tentazione di citare Leopardi, a proposito del fiore riprodotto nella foto, è stata irresistibile. Per i botanici si chiama “citisus scoparius”. Per i comuni mortali (e per il vate recanatese) semplicemente ginestra. I suoi fiori intensamente gialli ornano lunghi tratti della ciclabile. Ma non è solo bella. Secondo la farmacopea tradizionale possiede proprietà antireumatiche, cardiotoniche e altre ancora.
Ma attenzione: può essere tossica. Quindi limitatevi ad ammirarla. È anche essenza vegetale d’antica nobiltà. La casata dei Plantageneti, originaria dell’Angiò francese prima dell’anno Mille, prende nome proprio dalla definizione latina della ginestra, “planta genistae,” riprodotta nello stemma nobiliare. Plantageneti furono, per più di tre secoli, ben 15 re d’Inghilterra.
Elio Spada