Grazie a internet ho fatto una scoperta. Il sambuco comune appartiene al genere sambucus. Chi l’avrebbe detto? Non si finisce mai di imparare. In questo periodo sta fiorendo un po’ dovunque. La foto rappresenta un’infiorescenza di sambucus nigra (le sue bacche sono nere) solo parzialmente fiorita. Numerosi boccioli sono ancora chiusi. Dai fiori si ottiene uno sciroppo dal sapore delicato e dall’aroma leggero. E poi è come il maiale: del sambuco non si butta via niente.
Gli erboristi utilizzano fiori, bacche, corteccia, foglie e radici. Wikipedia spiega anche che un “trial clinico pubblicato nel 2004 ha mostrato una riduzione della durata e della gravità dei sintomi para-influenzali in pazienti che assumevano un estratto di sambuco”. Col covid però non funziona. In compenso attenua i sintomi di bronchite, raffreddore, affezioni respiratorie (ma se avete la polmonite il sambuco non serve), emorroidi, cistite, uretrite. Può avere effetti benefici su cuore, reni, cavo orale, intestino, stomaco, fegato e sistema immunitario. Parola di Wikipedia.
Elio Spada