Molto interesse e anche un po’ di sgomento ha suscitato la visita al Binario 21, nei circa venti soci che hanno partecipato, presso la Stazione Centrale di Milano, Memoriale della Shoa, organizzata dalla Università della Terza Età Valsassina, Sabato 2 marzo.
Anticipati da una ottima e giovane guida, il gruppo ha potuto visitare, e anche salire, sui vecchissimi vagoni in legno inizialmente costruiti per trasportare animali (cavalli e bestiame) dove invece tra la fine del 1943 e l’inizio del 1945, al ritmo di circa una spedizione al mese, venivano ammassati centinaia di cittadini italiani, colpevoli solo di avere una origine o anche solo una parentela di origine ebraica, che in piedi, senza potersi sedere o sdraiare dato l’esiguo spazio, per giorni e giorni venivano portati sulla strada ferrata ai campi di sterminio di Mauthausen , Fossoli o Birkenau.
Molti morivano proprio sui vagoni, per la fatica e la fame, al freddo d’inverno e al caldo d’estate, non essendo dato loro nè cibo nè acqua.
Il “Memoriale” è stato inaugurato, con la collaborazione del Comune di Milano e delle Ferrovie dello Stato, nel 2013, tra le fondatrici la Senatrice vita Liliana Segre, una delle poche sopravvissute alla deportazione, con l’obiettivo di “non far dimenticare” uno dei più orribili episodi della storia del secolo passato.
All’ingresso una simbolica scritta “Indifferenza”, che ricorda l’indiferenza e il disinteresse generale in cui queste “operazioni” erano condotte: non a caso il Binario 21 era praticamente sotterraneo (serviva soltanto per i carri bestiame o postali) escluso alla vista dei viaggiatori “normali” che prendevano il treno nei binari superiori della Stazione Centrale , costruita nel 1931 e inaugurata dall’allora MInistro Galeazzo Ciano.
Enrico Baroncelli