Belli e delicatamente candidi. Sono i fiori della Reynoutria Japonica, più nota come Poligono giapponese o Canna del Giappone. Pianta aliena, insomma, che sta invadendo l’Occidente europeo e non solo quello con effetti disastrosi perché si sostituisce sempre, scacciandole, alle essenze vegetali autoctone. Dove c’è lei non cresce più l’erba. Proprio come Attila perché le sue radici emettono sostanze tossiche che uccidono tutta la vegetazione erbacea circostante mentre il fitto ombrello costituito dalle foglie impedisce alla luce del sole di raggiungere il terreno e ai semi delle piante autoctone di attecchire.
A Introbio, lungo la pista ciclabile, se ne trovano vaste popolazioni nei pressi del ponte sul Pioverna. In Italia Reynoutria Japonica , importata a scopi ornamentali negli Anni 70 del secolo scorso, si è rapidamente diffusa ovunque. Lungo le sponde dei nostri fiumi e torrenti se ne incontrano fitte e vaste colonie che raddoppiano di superficie ad ogni primavera. Pianta infestante e pericolosa, insomma, nonostante la leggiadria delle sue infiorescenze.
Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali si tratta di una delle specie vegetali più invasive al mondo. In Gran Bretagna ne è proibita la coltivazione mentre negli Usa il “Poligono” ha invaso i terreni incolti di 39 stati su 50. Riconoscerlo è facile poiché gli steli sono costituiti da canne cave segmentate simili al bambù e possono raggiungere l’altezza di tre metri.