IL RAPPORTO TRA UOMINI E CANI

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Informazioni molto utili e importanti soprattutto per i neo proprietari di cani, ma anche per chi di cani è già esperto, sono state fornite mercoledi pomeriggio dalle due veterinarie Elisabetta Mariani e Rosa Gorio, in un incontro tenutosi per l’Università della Terza Età in Comunità Montana a Barzio.

“Attenzione ai segnali di disagio che i cani possono trasmettere – raccomandano le due dottoresse – che a volte possono sfociare sì in atteggiamenti aggressivi e persino pericolosi. Un cane non è mai aggressivo se si trova a suo agio, se si sente ben accolto con un suo ruolo specifico in famiglia. Per esempio prendersi un cane e lasciarlo subito in casa tutto il giorno da solo non è una buona idea : molte volte si mette ad abbaiare per la solitudine, con grave irritazione dei vicini ! Soprattutto all’inizio bisogna prendersi del tempo per una reciproca conoscenza, e stare con lui il più possibile.
Il cane è un animale sociale, come noi uomini, ha bisogno di compagnia. Il rapporto tra uomini e cani è antichissimo: risale circa a 45.000 anni fa, quando i cani vennero “adottati” dagli uomini sia per difendere le loro case che per difendere greggi e animali”.

“Scegliere di prendersi un cane – e noi siamo chiamate spesso ad aiutare in questa scelta – è una bella responsabilità. Bisogna garantire le condizioni adatte a lui e al suo padrone. Per esempio scegliere un cane da pastore, un “cane da villaggio”, abituato a correre per larghi spazi in campagna o in montagna, e lasciarlo sempre chiuso in un appartamento cittadino non è una buona idea.
Le nostre città sicuramente non sono adatte alla vita dei cani: una volta questi scorrazzavano per i cortili delle fattorie, in condizioni di libertà, pur sapendo benissimo quali erano i loro padroni.”

“Un cane può dare molto , soprattutto agli anziani (non a caso si parla di Pet Terapy) è un affetto e una sicurezza. E non è vero che occorre prendere un cane giovane, che spesso è irruente, corre molto e morde oggetti perchè deve assimilare con la bocca ciò che gli sta intorno, in una sorta di “esplorazione orale” che dura fin quasi ai tre anni. Spesso invece è proprio vero il contrario: un cane anziano, con una sua storia e una sua maturazione alle spalle, si adatta al nuovo padrone, cammina tranqulalmente con lui, non “strappa”, è più tranquillo e abitudinario, è insomma una ottima compagnia per le persone anziane”, in un situazione di perfetto “allineamento” (cane anziano padrone anziano)”.

“Il cane quasi sempre capisce i nostri gesti e persino le nostre parole: un cane che non ascolta è un cane che non è ascoltato.”

Le dottoresse hanno poi fatto vedere dei brevi filmati sui comportamenti dei cani tra di loro, per evidenziare segnali di fastidio, di comunicazione con i gesti, di reciprocità.
Nonostante tutto c’è ancora un 80 % dei cani nel mondo che sono “vaganti” (termine più preciso che non “randagi”). Questi non sono pericolosi nè aggressivi, sviluppano delle dinamiche loro interne.

Ultima annotazione: mai lasciare i cani da soli con i bambini. Possono infatti diventare aggressivi in conseguenza di qualche atto espresso inconsapevolmente dai bambini, come toccarli in modo per loro fastidioso, fare dei gesti che possono essere irritanti (per esempio le dita negli occhi) o interpretati male.

Insomma , un pomeriggio molto interessante che ha lasciato molto soddisfatti i soci che vi hanno partecipato: molte di queste nozioni sono poco note , e il lavoro delle due dottoresse è sicuramente meritorio !

Enrico Baroncelli

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