Un’infiorescenza rigonfia di piccoli petali fucsia simile a un pon pon da cipria. Lo stelo è cavo e verde. Ha il diametro di un grosso ago da maglia. Cresce bene anche nei nostri orti durante la tarda primavera. Forma piccoli cespugli alti non più di 40/50 centimetri i cui gambi, tagliuzzati in piccoli anelli, compaiono spesso sulle nostre tavole. In particolare in Veneto e Alto Adige dove non manca mai nei brodi e nelle minestre. I botanici chiamano questa essenza vegetale Allium schoenoprasum ma noi la conosciamo col più prosaico ma simpatico appellativo di erba cipollina. Viene utilizzata per insaporire primi piatti e pietanze che, grazie al suo delicato aroma, acquistano un lieve sentore di cipolla. Ma non è soltanto gustosa.
L’erba cipollina, infatti, contiene numerosi nutrienti che ne fanno una specie di toccasana grazie anche alla presenza di vitamina C, gruppo B, E, K, calcio, magnesio, potassio,fosforo, ferro, zinco e fibre. Ha proprietà ipotensive, cardiotoniche, antiossidanti e genericamente depurative. Un tempo veniva usata come vermifugo. Va bene anche per il colesterolo dato che ne contiene una quantità pari a zero. I suoi oli essenziali vengono usati in erboristeria per liberare i bronchi dal catarro. Ma fate attenzione. Quest’erba stimola anche la produzione degli acidi gastrici. Quindi se soffrite di reflusso gastroesofageo, ulcera o gastrite statene alla larga.