La fiducia e la speranza

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Credo davvero che l’incontro che abbiamo tenuto ieri in Comunità Montana per l’Università della Terza Età Valsassina, con Emanuele Campagna, sia stato uno dei più interessanti che abbiamo organizzato finora.

Dopo una estate purtroppo abbastanza deludente dal punto di vista delle manifestazioni culturali a Introbio, questo incontro ci ha ridato fiducia e speranza: lo dimostra anche l’estrema attenzione che per più di un’ora, quasi senza fiatare, i soci dell’Unitre hanno prestato al relatore, un esponente Valdese per la prima volta in Valsassina, che ha parlato di Paolo Ricca, il grande teologo scomparso ad agosto di quest’anno.

La parola fondamentale dell’incontro è stata proprio “speranza”: avere ancora speranza, in un mondo sempre più cupo e arso da fuochi di guerra, in Ucraina come in Palestina, con la paura di un disastro atomico, è però ciò che che ci rende ancora umani: “senza speranza perdiamo la nostra umanità” ha detto Emanuele.

E citando la Bibbia ha fatto l’esempio di Abramo: a 74 anni (una bella età per quell’epoca), già aveva la sua casa e la sua famiglia, ma ha sentito la chiamata di Dio che gli ha detto di mettersi in cammino. “In cammino per dove ? ..” ha chiesto Abramo con apprensione.

“Tu mettiti in cammino – gli ha risposto Dio – poi vedremo” . E Abramo è andato, sperando di fondare una nuova città in cui la sua progenie sarebbe prolificata.

La speranza è il motore della storia umana, quella che fa cercare sempre nuovi obiettivi, anche nella più tetra oscurità.

La speranza è ad esempio quella che ha permesso di vivere a Liliana Segre, sprofondata come tanti Ebrei negli abissi della malvagità umana, durante la II Guerra Mondiale, ma che le ha permesso di resistere e di vincere il male.

La speranza è ciò che ci rimane oggi, in un mondo sempre più imbruttito ed egoista, dove sempre più raramente si sentono parole di buon senso (come quelle elargite praticamente ogni domenica da Papa Francesco), sopraffatte dall’odio e dalla cupidigia.

Grazie Emanuele, quello di ieri pomeriggio è stato proprio un momento di speranza: sicuramente lo inviteremo ancora.

Enrico Baroncelli

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